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Mobile Generation

Mobile Generation

Monopolio Android

Proprio per l’importanza che il mobile ha oggi, è uno dei settori più analizzati e studiati del mercato. Dalla immensa mole di dati che fluisce dalle tante e costanti ricerche, emerge una fotografia che è interessante guardare un pò più nel dettaglio. Subito una curiosità, Android, il sistema operativo sviluppato da Google, è il più usato nel palcoscenico mondiale. Secondo quando afferma il portale Ansa.it ogni 10 persone al mondo, 9 hanno sul proprio smartphone Android, superando tutti i famosi colossi dei dispositivi portatili come Apple, Windows Phone e Blackberry. Un dato davvero entusiasmante, ma al contempo preoccupante per l’Antitrust. La settimana prossima Google dovrà infatti consegnare all’Unione Europea una dichiarazione di piena legittimità in materia di concorrenza, senza cioè abusi di potere o di posizione dominante.

Italia ai raggi X

E’ un epoca dove, attraverso un’evoluzione repentina che ha attraversato questi ultimi anni, gli smartphone sembrano diventati una vera e propria estensione del nostro corpo. Quello che sembrava fantasiosa fantascienza è divenuto concreta realtà. Quasi 30 milioni di italiani connessi ad ottobre. Da mobile più del doppio degli utenti che da pc. Nel mese di ottobre 2016 sono stati quasi 30 milionigli italiani, dai due anni in su, che si sono collegati a internet dai device rilevati (pc, smartphone e tablet). Lo dicono i nuovi dati Audiweb, diffusi a fine mese, la “total digital audience” nel giorno medio ha raggiunto addirittura i 21,3 milioni di italiani. Hanno navigato almeno una volta nel giorno medio il 37,5% degli uomini e il 39,6% delle donne e, considerando i dati per fasce d’età, la fruizione di internet ha coinvolto il 53,8% dei 18-24enni, il 57,7% dei 25-34enni e il 56,1% dei 35-54enni. Dai dati sulla provenienza geografica inoltre, risultano online nel giorno medio il 42,2% degli abitanti dell’area nord ovest, il 39,5% del nord est, il 37,9% del centro e il 34,4% dell’area sud e isole.

La finestra sul cortile

Oggi si voterà in America per l’elezione del nuovo Presidente. Più dell’85% dei millennials possiede un dispositivo mobile e 69,2 milioni di loro potranno votare oggi. Per questo motivo sono nate diverse app in questi mesi per facilitare la registrazione nei seggi elettorali o fornire informazioni sui candidati per favorire una scelta consapevole e un avvicinamento comunque al tema. Lo smartphone per spingere i giovani americani a votare. Le nuove generazioni passano le giornate con lo smartphone in mano. Soprattutto negli Stati Uniti, dove secondo un sondaggio Nielsen, più dell’88% dei cosiddetti millennials (dai 18 ai 34 anni) possiede un dispositivo mobile. Ragazzi e ragazze che esprimono le loro opinioni politiche su twitter o facebook, ma non vanno a votare.  Durante le scorse elezioni presidenziali, solo il 46% dei giovani, secondo una ricerca del Pew Research Center, aveva dichiarato di essere entrato in cabina elettorale. Se è vero, come è, che i giovani americani rappresentano l’ago della bilancia per l’attuale elezione, ecco che, giustamente, il mondo della tecnologia mobile vuole spingere questa generazione ad andare a votare.

Un’app ti salva la vita

Non è un iperbole, le app, non solo quelle mediche, possono davvero salvare vite. Ne sono un esempio le tante nate proprio poche settimane fa, dopo le scosse di terremoto che hanno colpito l’Italia centrale. La maggior parte fanno esattamente la stessa cosa. Attingono ai database di numerosi enti in tutto il mondo e li riportano appena disponibili. Ma un paio di esperimenti promettono di allertarci con qualche istante di anticipo. Esistono delle applicazioni, molte delle quali sperimentali, che possono addirittura aiutarci a metterci in salvo e che dovremmo tenere sempre installate. Alcune puntano invece ad avvisare con un minimo lasso di anticipo dell’arrivo del terremoto. No, non prevedono i sismi. Semplicemente, sfruttano gli accelerometri degli smartphone nei quali è installata l’applicazione per rilevare le vibrazioni anomale. Se ne arriva un certo numero in una certa zona quei dati passano a un server dove un algoritmo, confrontando una quantità di parametri ed informazioni statistiche, valuta se si tratti o meno di un sisma e se far partire una notifica a tutti quelli che dispongono del programmino. C’è anche un’opzione per chi vive in prima persona l’evento: si può impostare una lista di contatti che in tempo reale riceveranno una e-mail con le coordinate del punto in cui si trovava il possessore al momento del terremoto.

La scienza in Shapper

I lettori di questo blog sanno benissimo cosa è Shapper. Ma soprattutto a cosa serve, semplificare la vita. Per quello che possiamo, noi in Prolution, cerchiamo costantemente di apportare innovazioni in tutto quello che facciamo. Convinti che la tecnologia possa facilitarci la vita e renderci in ultima analisi, più liberi. Siamo riusciti a sviluppare una applicazione in grado di far arrivare a casa dell’utente qualsiasi prodotto in 29 minuti. Senza null’altro che qualche clic, dal divano. E’ ovviamente possibile anche prenotare qualsiasi servizio di cui si possa aver bisogno, in soli 9 secondi. Una comodità notevole. Appare evidente come le innovazioni, al servizio delle persone, possano migliorare la qualità della vita. Dai dati che spesso propongo negli articoli questo è lampante, facta non verba. Sempre di più ormai questa rivoluzione contagia tutti, anche i ritardatari più cronici sono sulla via della conversione. Per le imprese è più facile vendere e per i clienti è più facile acquistare. Check mate.

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